Stare con il naso all'insù a guardare passare le nuvole e scoprire che assomigliano in
modo incredibile ai personaggi delle favole. Incuriosirsi per le grinze lasciate sui
polpacci dall'elastico delle calze e provare un senso di tenerezza. Disegnare con lo
zucchero di canna sulla schiuma del cappuccino e perdersi a studiarne l'equilibrio
precario. Caricare la propria bici su un treno per Mantova, mettersi comodi come
per leggere il giornale e invece fantasticare sulle bellezze architettoniche della città
dei Gonzaga. Scrivere la premessa di una gita in questo modo ed essere contenti.
Sono alcuni dei piccoli piaceri di ogni giorno. Istanti di vita imperfetti che affollano
la nostra esistenza ai quali non dedichiamo mai il tempo di cui hanno bisogno per
permettergli di sollevarci da terra e farci spiccare il volo verso le vette della purezza.
A volte tutto ciò ci può portare anche molto più vicino in luoghi che non avremmo mai
immaginato. E magari ci sorprendiamo imbambolati a guardare belle scene di natura.
In questo caso in una palude o meglio in un acquitrino. Le Torbiere di Marcaria. A
poca distanza dal fiume Oglio insistono su un vecchio tracciato fluviale abbandonato.
Un tempo il luogo era dedito all'attività estrattiva della torba, oggi è una zona di
grande interesse naturalistico e meta di cicloturisti anomali. Gli elementi certo non
invogliano. Acqua. Tanta e in movimento lento. Le temperature sono basse. Le erbe
che vi crescono sono i muschi e le graminacee. Gran parte della vegetazione è a
canneto. Quindi salici grigi e pioppi ibridi. I cieli sono uno spettacolo. Tutto un
viavai di aironi, bianchi, cenerini e rossi. Ma anche garzette e sgarze ciuffetto. Posto
ideale per fermarsi ad intrattenere relazioni appaganti con la natura. E' un'idea
malsana, strana come il turismo in bici, ma andarci a fare un picnic è affascinante.
Per rendere un'immagine eloquente del percorso da Piadena a Mantova diremo
semplicemente che è tutta pianura in mezzo alla campagna. Di solito si fa nella lunga
di 120 chilometri da Cremona. Ma spezzata così lascia più spazio a quegli istanti
infiniti di cui si diceva prima. Per buona parte si costeggiano i fiumi e poi piccoli
centri da attraversare ad andature lente adatte alle anime miti e sognanti dei fanti.
Alla fine è chiaro. Che sia per svago o per necessità di spostamento, l'andare in
bicicletta è decrescita. Se poi lo facciamo con uno stato d'animo di grazia, come può
essere la contemplazione o la gratitudine, è decrescita felice. Tutto quello che
bisogna fare è togliere la quantità di materia grezza in eccesso per dare forma alla
bellezza. Proprio come l'artista scalpella il marmo per ottenere statue magnifiche.
Ritrovo alle ore 8,05 alla stazione di Milano Rogoredo.
Partenza alle ore 8,33 in treno con arrivo a Piadena alle ore 9,46.
Rientro alle ore 16,50 in treno da Mantova con arrivo alla stazione
di Milano Rogoredo alle ore 18,25.
Interesse: naturalistico, paesaggistico.
Itinerario: Piadena, Bozzolo, Marcaria, Mantova.
Percorso di 65 Km.
Dislivello: 100% pianura.
Fondo: 90% asfalto, 10% sterrato.
Bici: Ibrida, Mountain bike.
Difficoltà: ** Facile.
Pranzo: al sacco, picnic alle Torbiere di Marcaria.
Costo: 33 Euro, comprende i biglietti del treno con il trasporto della bici.
Termine iscrizione: entro le ore 14 di sabato 18 Maggio.
Note: Assicuratevi di ricevere una risposta quando prenotate.
Non sono ammesse partecipazioni parziali all’iniziativa e variazioni al programma.
Stefano Antonelli cell. 3461214630 Mail: cicloturismo@fantisognanti.it
Web: www.fantisognanti.it