Scorrendo l'albo d'oro delle gite dei fanti sognanti balza all'occhio un lungo titolo
composto da sedici parole brevi: "Un po' al di qua del Po e poi un po' al di là del
Po.". Si capisce bene che si pedala da una parte del Po, lo si attraversa quindi si
conclude il giro lungo l'altra sponda. Quando si dice esprimersi a monosillabi!!!.
Erano gli anni pionieristici delle nostre fantasticherie oniriche sui pedali. Da
allora sotto a quel lungo ponte di acqua ne è passata tanta. Ma anche sopra al
ponte sono transitati a bordo dei loro sogni tanti cicloturisti. Oggi per rendere
omaggio al Culatello riproponiamo un percorso che parte da Fiorenzuola per
passare prima all'Antica Corte Pallavicina, vero tempio sacro di questo prodotto
unico, quindi Zibello per una sosta con tanto di panino sotto ai portici e poi
ripartenza in direzione Cremona seguendo una delle classiche vie verdi messe a
punto negli anni. Ispirandoci al processo produttivo dell'insaccato abbiamo
capito che per fare bene le cose serve senz'altro una forte caratterizzazione sul
territorio. Ma non basta il luogo, servono anche tempi ad hoc. Si parte quindi
con una lavorazione che può avvenire solo in una determinata e circoscritta zona
ed esclusivamente nel periodo tra ottobre e febbraio quando la Bassa è avvolta
dalla nebbia e dal freddo. Nel nostro caso però arriveremo a primavera per la
degustazione, diversi mesi dopo che la coscia è stata decotennata, sgrassata e
disossata. Ma non solo, è già avvenuta la separazione dal fiocchetto e rifilatura
a mano per ottenere la classica forma "a pera". Mica è finita qua. Dopo una
decina di giorni è stato salato e si è proceduto all'investitura come per un
cavaliere medievale. Questa consiste nell'insaccamento del salume nella vescica
del suino e la legatura con lo spago che dovrà risultare a maglie larghe ed
irregolari. A questo punto via alla stagionatura in cantina che accompagna il
Culatello dalle nebbie invernali all'afa estiva, per arrivare sulle nostre tavole
l'inverno successivo nel pieno delle sue più originali qualità di sapore.
Tutto questo per dire che ogni cosa segue un lungo processo prima di apparire a
noi nella forma che percepiamo. Ogni passaggio è necessario, niente di più
niente di meno. Tutto è curato nei minimi particolari, anche l'estetica.
Prendiamo per esempio l'uso dello spago. Ci sono molti salumi che hanno ceduto
nel tempo dall'utilizzo di questo cordoncino per passare alle reti elastiche. Ma
così si interrompono tradizioni decennali, si conferisce al prodotto un'immagine
più industriale e soprattutto gli vengono trasmessi odori e sapori gommosi!!!.
Non si scappa: il bello porta il bello. Penso in particolare al Fiocchetto e allo
Strolghino scartati dall'eccellenza del Culatello e riuscire a mantenere posizioni
autorevoli nel panorama della gastronomia italiana. Sempre in tema di scarti è
suggestivo nonche stimolante pensare che all'unicità e alla bontà del Culatello
contribuiscono in modo determinante caratteristiche atmosferiche considerate
generalmente negative come l'umidità persistente che porta la nebbia d'inverno
e l'afa d'estate. Ma quello del maltempo è un altro argomento... Ecco, come al
solito la descrizione della gita ci porta lontano, gli spunti sono molteplici e
riuscire a condensare il tutto e metterlo nero su bianco è impresa ardua.
Termino ammettendo che ci tenevo molto ad aggiungere "Il Culatello" tra i titoli
delle gite e mi piace ricordare che bisognerebbe sempre mantenere una buona
consapevolezza della sua storia quando lo si porta alla bocca per mangiarlo.
Ritrovo alle ore 9,05 alla stazione di Milano Rogoredo.
Partenza alle ore 9,33 in treno con arrivo a Fiorenzuola alle ore 10,26.
Rientro alle ore 17,30 in treno da Cremona con arrivo alla stazione
di Milano Rogoredo alle ore 18,25.
Interesse: gastronomico, storico, paesaggistico.
Itinerario: Fiorenzuola, Cortemaggiore, Zibello, Cremona.
Percorso di 65 Km.
Dislivello: 100% pianura..
Fondo: 85% asfalto, 15% sterrato.
Bici: Ibrida, City bike, Corsa, Mountain bike.
Difficoltà: ** Facile.
Pranzo: al sacco, consigliato acquisto di panino al Culatello e Lambrusco.
Costo: 28 Euro, comprende i biglietti del treno con il trasporto della bici.
Termine iscrizione: entro le ore 14 di sabato 13 Aprile.
Note: Assicuratevi di ricevere una risposta quando prenotate.
Non sono ammesse partecipazioni parziali all’iniziativa e variazioni al programma.
Stefano Antonelli cell. 3461214630 Mail: cicloturismo@fantisognanti.it
Web: www.fantisognanti.it