Periferia ovest di Fidenza ad incalzare i primi avvallamenti collinari. Palazzine colorate di tre, quattro piani
cinte da piccoli fazzoletti di verde pubblico con
panchine e giochi per i bimbi. Le edicole e le pensiline delle fermate degli autobus sono i simboli silenziosi del
vivere comune. La pista ciclabile disegna il perimetro
dei quartieri e collega al centro con una manciata di pedalate. Il mio è solo lo
sguardo incantato del turista che non coglie le problematiche locali. Apprezzo invece l'incontro inconsueto tra edilizia e poesia. Trovo belli gli
agglomerati urbani ai
bordi delle città. Anche quando sono maestosi mostri di cemento mi capita spesso
di fermarmi ad osservarne i fenomeni tipici. Li guardo e me li annoto. Così scopro una similitudine tra le radici di certi alberi che
reclamano spazio spaccando il manto stradale e la vita intrisa di emozioni domestiche che fuoriesce dai loculi
abitativi e irrompe all'aperto. Penso al futuro. A come organizzare delle gite in bici interamente ai margini
delle città. Una cosa del tipo che si scende dal treno, si raggiunge la zona esterna e la si percorre tutta
fino a ritornare in stazione. Ogni tanto si fanno delle soste per parlare dei luoghi abbandonati e delle loro anime.
Magari d'estate quando l'assenza di persone stende una mano di velata atmosfera metafisica. Mi immagino una via deserta con
il gruppo immobile a guardare verso le case. Allora ci sarà certamente uno che passa, si incuriosisce e ci chiede:
"Ma cosa fate?". Silenzio.
Qui un silenzio di alcuni secondi ci vuole. E' un silenzio tutto da ascoltare. E' quello della lentezza che fa
respirare le cose. E' per meglio collocare il dialogo nel contesto surreale. Solo dopo tutto questo silenzio uno
di noi si gira verso il passante, lo guarda e finalmente da corso alla parola per tranquillizzarlo: "Viviamo... viviamo...".
Appena fuori inizia l'Appennino. Ti si presenta davanti come un muro all'improvviso. E' come un vicolo cieco che non ti
aspettavi di trovare dopo avere svoltato l'angolo. Tranquilli, si sale con la pedalata lenta e regolare. Le salite da
queste parti sono corte e spesso dolci. Spesso. Qualche strappo qua e la. Per arrivare a Salsomaggiore ci sono all'incirca
otto chilometri su e giù di strada. E' strada bella. Non è ancora stretta come piace a noi. Quella la
troveremo più avanti, dopo Tabiano. Ma anche questa ha già il suo perchè. E' spatolata con cura sulle prime colline.
Le curve sono armoniche. Si comincia a vedere il verde pettinato dei campi ben riversato ai lati.
I paesi sono fatti di poche case riunite intorno alla chiesa e alla scuola. E' tutto molto
semplice come il disegno di un bambino. Noi ci andiamo per il mercatino dell'antiquariato.
Poca roba beniteso. Una dozzina di banchi non di più. Sembrano ancora meno sotto
la maestosa ed unica facciata del palazzo termale Berzieri in Art Déco. Però è un rito per pochi che resiste.
La seconda domenica di ogni mese il centro viene ricoperto dalle cose della memoria. Chincaglierie, suppellettili e oggettistica di uso quotidiano rivivono una
nuova giovinezza sulle bancarelle di espositori che passano gran parte del proprio tempo rovistando cantine e solai
alla ricerca di lampadari in ferro
battuto, tazzine in stile Liberty, una fetta di Belle Epoque... Ma ci sono anche i
ricordi più vicini alla nostra infanzia. Le scatole in metallo dei biscotti per le occasioni formali, le radio a
valvole con le manopolone, i Topolino dalle pagine di carta ruvida, le figurine dei calciatori... Tante occasioni da
cogliere al volo per dare una bella spolverata ai luoghi trascurati dell'inconscio e riportare alla luce tesori scomparsi.
Il progetto fanti sognanti è di promuovere l'uso della bicicletta per la pratica
del cicloturismo insieme ad altre forme di turismo particolarmente rispettose
delle persone e degli ambienti visitati come i trekking a piedi in centri urbani
e in riserve naturalistiche utilizzando per il viaggio l'intermodalità con mezzi
di trasporto a basso impatto ecologico come il treno con partenze da Milano.
Ritrovo alle ore 9,05 alla stazione di Milano Rogoredo.
Partenza alle ore 9,33 in treno con arrivo a Fidenza alle ore 10,43.
Rientro alle ore 17,16 in treno da Fidenza con arrivo alla stazione
di Milano Rogoredo alle ore 18,30.
Interesse: paesaggistico.
Itinerario: Fidenza, Salsomaggiore, Costamezzana, Santa Margherita, Fidenza.
Percorso di 60 Km.
Dislivello: 35% pianura, 65% collina.
Fondo: 100% asfalto.
Bici: Corsa, Ibrida, Mountain bike.
Difficoltà: *** Media.
Pranzo: al sacco.
Costo: 28 Euro, comprende i biglietti del treno con il trasporto della bici.
Termine iscrizione: entro le ore 14 di sabato 9 Luglio.
Note: Assicuratevi di ricevere una risposta quando prenotate.
Non sono ammesse partecipazioni parziali all’iniziativa e variazioni al programma.
Stefano Antonelli cell. 3461214630 Mail: fanti.sognanti@yahoo.it
Web: www.fantisognanti.it