Domenica.12.Ottobre.2008
CICLOTURISMO:
Transitus Trebiae X Transitus Padi.

Certamente qualcuno dirà che il cicloturismo è un’attività inutile
di cui si può tranquillamente fare a meno.

D’accordo,
però per chi ha fatto la scelta di attraversare gran parte della vita in bicicletta
è utile sapere che quando si troverà al cospetto degli Dei
dovrà come minimo presentare il curriculum con tutti gli itinerari percorsi.

Credo che quando sarà il mio turno troverò certamente il coraggio
e le parole giuste ripensando a tutti gli amici e alle amiche con cui ho condiviso
strade, fatica e bellezza per tutta una vita
e probabilmente sarà proprio questa gita
che ci garantirà una stanza decente con vista sul mondo dei Vincitori!!!

Vi immaginate l’emozione affacciandosi con i gomiti appoggiati alla ringhiera
e le mani a tenere un viso che finalmente riesce a vedere la vita?

Provate veramente ad immaginare… anche perché il racconto onirico
deve inevitabilmente terminare in quanto giunto
al confine della dimensione insondabile all’umano percepire.

Nella realtà invece non sarà uguale ma forse simile a quando
un ciclista, cavaliere o pedone che sia,
arriva allo Hospitium Peregrinorum di Sopravivo di Calendasco
dove la prima sensazione è quella di entrare in una nicchia di medioevo
rimasta intatta per qualche arcana ragione allo scorrere del tempo…
l’incredulità diventa certezza leggendo la tavola di legno appesa fuori
sulla quale con pennello, vernice e senza vezzi calligrafici
uno spirito mite ha fissato direzioni e distanze
delle mete dei pellegrinaggi più importanti:

<- Roma Km 568
<- Gerusalemme Km 2965
-> Santiago Km 1999

Però!!! Ti viene subito da dire…
Gerusalemme nella stessa direzione di Roma solo Km 2965.
Non credevo fosse così vicina…
si può anche provare a mettere giù uno studio di fattibilità!!!

Se penso che il cartello è per persone che vanno a piedi…

Dio come diventa straordinariamente grande il mondo spogliato dal superfluo.

Gli amanti delle descrizioni analitiche possono anche annotare 60 Km
tutti piatti di cui un terzo non asfaltati
che dalle mura di Piacenza per stradine tradizionali
ci portano prima al castello di Gossolengo
e poi alla nostra meta,
il Transitus Padi sulla Via Francigena,
arrangiandoci come al solito su sterrati,
tracce rurali,
strade chiuse
o poco propense al traffico convenzionale
e pedalando tutto quello che è pedalabile.

L’ospitalità genuina è garantita dal simpatico Danilo
che sbarca il lunario traghettando pellegrini da una sponda all’altra del Po,
dispensa consigli per il Transitus Trebiae
e trasuda di racconti sul luogo
e sulla casa vecchia di tre secoli
ma portati proprio bene con i suoi mattoni a vista,
con il suo caminetto acceso
e con i reperti archeologici trovati intorno sembra di vivere in una favola
o direttamente dentro la storia…
in un posto così veramente non si ha più paura di nulla,
si capisce davvero di avere vinto!!!

Al riparo anche dai quaquaraqua dei politici,
nel crogiolo del convivio si mescolano discorsi dissonanti:
dalle cifre precise del rapporto aureo
a quelle approssimate del bilancio di Trenitalia,
dagli spiriti liberi dei girovaghi in bici per il mondo
a quelli incatenati per otto ore al giorno di televisione,
dal ragazzotto modello Rolex e pisello in mano
alla bella mora milanese che torna a casa la sera in corso Venezia
attaccata al cellulare sfogandosi con l’amica tipo
”Mi ha lasciata li come una cretina!!!”.

Niente paura,
come dicevo,
è solo la magia di questo cicloturismo esuberante
che come una freccia celeste attraversa l’anima
di luoghi,
tempi,
cose
e persone
per arrivare puntuale
e fare centro nel bersaglio esatto per cui è stata scoccata!!!

Alla fine una porzione di presente la ripropone il menù casereccio
con i salumi e i vini piacentini,
anch’essi entrati da tempo nella leggenda della gastronomia italiana,
poi il definitivo ritorno al contemporaneo
per stradine di campagna rubate al falso progresso
e con la mente che vola al ricordo di Ian Hibell
e a quella massima sussurrata dagli Dei:

”Il cicloturismo, così come il gioco, la poesia, guardare tramonti
e tutto quello che non cede alle macchinazioni,
è un’attività inutile ma indispensabile alla vita!!!”

Ritrovo alle ore 8,00 alla stazione di Milano Rogoredo.
Partenza alle ore 8,24 in treno con arrivo a Piacenza alle ore 9,25.
Rientro alle ore 18,28 in treno da Piacenza con arrivo alla stazione
di Milano Rogoredo alle ore 19,24.
Interesse: gastronomico, storico.
Itinerario: Piacenza, Gossolengo, Calendasco, Piacenza.
Percorso di 60 Km.
Dislivello: 100% pianura.
Fondo: 70% asfalto; 30% sterrato.
Bici: Mountain bike, Ibrida, City Bike.
Difficoltà: ** Facile.
Pranzo: In casa caratteristica con menu fisso.
Costo: 38 Euro, Comprende biglietto treno con il trasporto della bici
e menù fisso completo di bevande.
Termine iscrizione: entro le ore 14 di sabato 11 Ottobre.
Note: Non sono ammesse partecipazioni parziali all’iniziativa e variazioni al programma.
Assicuratevi di ricevere una risposta quando prenotate.
Stefano Antonelli cell. 3461214630 Mail: fanti.sognanti@yahoo.it
Web: www.fantisognanti.it